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FONDAZIONE ANTONIO PRESTI FIUMARA D’ARTE

I PROTAGONISTI

Le scuole: Liceo scientifico e linguistico Boggio Lera, Istituto comprensivo Campanella Sturzo, Istituto tecnico industriale Stanislao Cannizzaro, Istituto comprensivo Caronda, Istituto paritario assistenziale Cirino La Rosa, Istituto comprensivo Coppola, Istituto comprensivo F. De Roberto,  Istituto comprensivo D’Annunzio Don Milani; Istituto comprensivo Deledda, Istituto comprensivo Dusmet, Liceo artistico Emilio Greco, Istituto professionale industria e artigianato Enrico Fermi, Istituto comprensivo Martoglio Biscari, Istituto comprensivo Mascagni, Istituto comprensivo Parini, Istituto comprensivo San Giovanni Bosco, Istituto comprensivo San Giorgio, Istituto comprensivo Sante Giuffrida, Liceo Turrisi Colonna, Istituto comprensivo Verga.

I Poeti: Cinzia Accetta; Sebastiano Adernò; Antonella Anedda; Saragei Antonini; Maria Attanasio; Francesco Balsamo; Dina Basso; Angela Bonanno; Sebastiano Burgaretta; Giuseppe Calcagno; Maria Gabriella Canfarelli; Luigi Carotenuto; Giuseppe Carracchia; Giuseppe Condorelli; Sergio Costa; Enrico De Lea; Giampaolo De Pietro; Alessandro Di Prima; Claudia Distefano; Giovanni Fontana; Vincenzo Galvagno; Mariangela Gualtieri; Biagio Guerrera; Paolo Gulfi; Antonio Lanza; Stefania Licciardello; Paolo Lisi; Luciano Mazziotta; Josephine Pace; Giovanni Parentignoti; Renato Pennisi; Alessandro Puglisi; Margherita Rimi; Piero Ristagno; Pietro Russo; Ignazio Sauro; Biagio Salmeri; Angelo Santangelo; Angelo Scandurra; Luigi Taibbi; Emiliano Zappalà.

Gli Artisti: Abadir Accademia di Belle Arti; Accademia di Belle Arti Catania con gli studenti  Grazia Ciancitto, Alessandra Garofalo, Marilyn Garofalo, Andrea Mangione, Marco Mangione, Gabriele Pizzuto e Angela Raimondo coordinati da  Umberto Naso; Karim Alishahi; Claudio Arezzo di Trifiletti; Chiara Arrigo; Associazione Pasto Collettivo; Gaspare Balsamo; Palmina Barbagallo; Salvo Barbagallo; Paolo Capizzi; Gabriele Cutispoto; I danzatori Alice Billò, Giulia Carroccio, Giuseppe Caruso, Maura Celeste, Dafne Ciccola, Serena D’Agati, Filippo Domini, Jessica Eirado Enes, Carmen Fugallo, Verdiana Grosso, Firat Kurum, Alessia Lianzi, Irene Panzera, Giovanna Perdichizzi, Rossella Pilo, Adriano Popolo Rubbio, Anna Resta, Cristina Romano, Eva Schifano sulle coreografie di Enrico Musmeci; Coro Doulce Memoire diretto da Bruna D’Amico; Coro Freedom diretto da Nino Faro; Coro Imago Vocis diretto da Padre Salvatore Resca; Coro Istituto Sant’Orsola diretto da Alessandra Toscano; Coro Milleregretz diretto da Salvo Pappalardo Davide Corrao; Patrizia D’Antona; Ottavio D’Urso; Jalì Diabate; Giulia Di Natale; Elena Guarino; Ensamble Calamus diretto da Carmelo Dell’Acqua; Ensamble di Arpe Scuola media Biscari Martoglio e Martina Cucinotta; Gesti di Guglielmo Ferro con Anna Maria Raccuglia; Gruppo DanzaAteliers di Acireale, coreografie Carmen Russo ed Enrico Musmeci; Laboratorio di Arte drammatica del Teatro del Molo2 diretto da Gioacchino Palumbo; Savì Manna;  Cristina Mazzeo; Claudio Montaudo; Morgana Ensamble diretto da Angela Minuta; Daniela Orlando; Melania Panarello; Claudio Patané; Emanuela Pistone e Khar Seck – Associazione Isola Qùassud; Andrea Salomon con Melissa Botto, Giuseppe Caliri, Nicolò Cappello, Michele Catania, Emanuela Falletta, Alessandro Grasso, Santo Giranio, Valeria Medici,  Elisa Moschella, Giuseppe Pomidoro, Luca Prete, Rosalinda Uzzo; Giuseppe Emanuele Sassetti; Marco Selvaggio; Sicula Butoh di Valeria Geremia; Enrico Sorbello; Riccardo Angelo Strano; Teatro Manomagia; Teatro Massimo Bellini di Catania; Teatro Stabile di Catania con Marina La Placa, Liliana Lo Furno, Luca Iacono e Irene Tetto a cura di Ezio Donato, Donatella Capraro, musiche  Mario Incudine; Toy Piano Riccardo Insolia e Andrea A. Maccarrone voce recitante; Aldo Toscano; Stefano Zorzanello.

Le Associazioni: Asd Tersicore; Associazione Ashram Multikulti Catania e Orhan Işık, partecipazione nell’ambito delle attività interculturali promosse dal progetto di volontariato europeo “Kite Festivals” (Uçurtma Bayramları); Centro Etneo Studi Musicali con Sergio Casabianca e Marco Murabito; Centro Internazionale di Danza Dietro le Quinte; Cooperativa sociale Papa Giovanni Paolo II – Coro Magico; Federazione Mauriziana; Federazione Mediterranea Yoga; Gruppo Scout  Agesci Catania 18;  H Due O; Misericordia;  Moschea di Catania; Neon Teatro con Giuseppe Calcagno, Monica Felloni, Patrizia Fichera , Afina Fresta, Stefania Licciardello, Andrea Nucifora, Manuela Partanni, Giuseppe Ristagno  e la Compagnia “Bagnati di Luna”  dell’Aipd Catania,  Antonio Bruno del gruppo vocale Ach-tura, con la partecipazione del poeta e critico letterario Alessandro Di Prima; Oratorio Centro Giovanile Giovanni Paolo II; Organizzazione di volontariato Mettiamoci in Gioco; Protezione Civile; Scuola di danza Royal Dance G.M.; Taglio e cucito; Terre Forti; Vip.

claudio arezzo di trifiletti

30 scuole, 3000 studenti, 120 artisti, 40 poeti, 30 associazioni, 40 fotografi, 150 musicisti, 5 gruppi etnici differenti

“Mai come in questo momento credo che il mondo abbia bisogno di una luce rigeneratrice. La luce è vita, è futuro, è conoscenza…” (Antonio Presti)

La luce sarà al centro dell’evento che la Fondazione Fiumara d’Arte ha ideato per il solstizio d’inverno, giorno in cui il sole raggiunge lo Zenit ai Tropici e nel nostro emisfero, quello boreale, si registra la giornata più corta dell’anno. Nel 2012 questo giorno coincide con la profezia dei Maya, secondo la quale  il 21 dicembre sarebbe prevista la “fine del mondo”. In un momento in cui l’umanità sembra attendere la fine senza speranza, la Fondazione Fiumara d’Arte vuole invece affermare l’eventualità della fine di “un” mondo, la fine di un approccio consumistico e spersonalizzante alla vita; la fine di quel mondo in cui prevalgono i beni materiali e in cui si mortificano i sentimenti in nome di una presunta supremazia della ragione. Dalla fine al principio: la luce come elemento spirituale di energia nuova e pura, linfa vitale che rischiara gli animi. Questo è il senso del Rito della luce: una risposta spirituale volta a un futuro di condivisione e conoscenza che, partendo proprio dai più giovani abitanti di Librino, quartiere difficile di Catania, ma anche da tutta la città, possa assumere un valore universale per i bambini di tutto il mondo.

PERCHÉ LIBRINO?

Attraverso il lavoro svolto negli ultimi dodici anni a Librino, la Fondazione Fiumara d’Arte ha vissuto e condiviso le problematiche del quartiere catanese. Una periferia come tante altre in Italia e nel mondo; un “non luogo” dominato da grandi complessi condominiali e fiumi di cemento, lontano dal centro vitale della città. Librino è esempio e simbolo di una cultura che non dà voce e volto a quelli che considera “ultimi”, dimenticati e abbandonati al loro destino. Consapevole della distanza tra periferia e centralità, tra emarginazione e coinvolgimento, la Fondazione Fiumara d’Arte vuole dialogare e tentare di riallacciare un legame, forse mai nato, tra mondi distanti, donando valori spirituali anche e soprattutto attraverso la realizzazione di opere d’arte. Un esempio? “La Porta della Bellezza”, inaugurata nel 2009: un impegno culturale che ha trovato il suo senso e il suo valore nella condivisione tra duemila mamme, duemila bambini e i più grandi poeti, scrittori e scultori che hanno donato il loro talento e il loro genio alla realizzazione di un’opera monumentale in terracotta, oggi simbolo della rinascita civile e spirituale del quartiere. Con il Rito della Luce la Fondazione Fiumara d’Arte si rivolge ancora una volta ai più giovani, probabilmente sfiduciati, scoraggiati dal clima creatosi a seguito della crisi economica, dalla mancanza di lavoro, dallo spread e, non per ultima, dalla fine del mondo. Per loro si organizza Il Rito della Luce, perché per tutte le persone coinvolte nell’evento, il 20, 21 e 22 dicembre non segnano la fine ma l’inizio di una nuova epoca in cui il valore spirituale, quello della conoscenza e della cultura, vinceranno sul buio del consumismo, sulla caduta dei valori etici e morali. In fondo la bellezza è una  forza spirituale che ci spinge a una continua interrogazione sulla funzione delle cose. La bellezza è una categoria morale oltre che filosofica, che si occupa di progettare il futuro; anzi è futuro allo stato nascente. Il solstizio d’inverno sarà dunque un’occasione unica per ribadire che bisogna guardare oltre e andare verso una nuova vita. Il Rito della Luce sarà un viaggio di suggestioni e immagini organizzato all’interno di una scuola del quartiere Librino, l’Istituto comprensivo Campanella Sturzo, luogo etico innalzato a “tempio della conoscenza”.

LA SCUOLA “TEMPIO DELLA CONOSCENZA”

La crisi attuale coinvolge inevitabilmente la scuola pubblica, svilita eticamente, privata dei fondi necessari, snaturata dal precariato che demotiva i lavoratori del settore. Quello a cui assistiamo oggi è un processo che ha un’origine lontana, almeno di qualche decennio, quando i luoghi della cultura sono stati consegnati al consumismo, all’egemonia delle multinazionali e della globalizzazione. Siamo ormai alla conclusione di un processo di demolizione culturale che ha colpito gravemente la scuola pubblica, consegnata alla dittatura di una educazione di massa che produce solo mediocrità, incapace di progettare futuro.  La Fondazione Fiumara d’Arte crede sia arrivato il momento di innalzare la scuola a “Tempio della conoscenza”. Non più – o quantomeno non solo – luogo istituzionale di formazione collettiva e culturale, ma luogo etico in cui i cittadini si possano nutrire dei fondamentali valori di conoscenza. Gli uomini, infatti, attraverso la conoscenza si elevano verso l’universale e solo così possono affrontare senza paura ogni difficoltà. Il Rito della Luce si propone di riformulare un nuovo atto di devozione alla sacralità della scuola, innalzandola a luogo centrale della società. La scuola ritorna ad essere il luogo in cui si sviluppa la coscienza critica, un luogo sacro e inviolabile in cui si formano, anche spiritualmente, i cittadini di domani: coraggiosi, liberi, politicamente onesti e responsabili, perché è qui che i giovani devono imparare ad affrontare la grande avventura della vita. Nel “tempio della conoscenza” si impara anzitutto a confrontarsi, ad emozionarsi, quindi a vivere: scambiando pensieri, sentimenti, desideri e progetti. E’ per questo motivo che tutto il mondo della scuola di ogni ordine e grado, a partire da quella primaria in cui le giovani coscienze sono al massimo della loro ricettività, è  “al centro” del Rito della Luce, un evento che vuole rappresentare, per dirla con le parole di Antonio Presti, una centrifuga spirituale ed emozionale. E’ qui che per tre giorni gli studenti, ambasciatori di questa importante missione, insieme agli artisti, ai musicisti, ai poeti, alle associazioni, agli abitanti di Librino e a gruppi di diverse etnie, si riuniranno per proteggere e consegnare la “luce della conoscenza”.

POESIA

La Poesia è la grande protagonista del Rito della Luce donata dai più importanti poeti contemporanei, nazionali e siciliani. Per dare maggior valore e forza all’esperienza ciclica che sta alla base della ritualità, la Fondazione Fiumara d’Arte ha deciso di investire ancora una volta in progetti culturali di eccellenza, incentrati sullo studio della poesia; progetti che coinvolgono tutti gli studenti delle scuole in una lunga semina di bellezza, preludio e preparazione al Rito della Luce. Durante le notti del Rito gli studenti leggeranno i loro versi più belli, insieme a quelli dei grandi poeti, intermediari di questa universale Offerta della parola. L’obiettivo del progetto è quello di manifestare il valore etico della parola poetica, capace di rinominare il mondo in tutte le sue sfumature. Mai come adesso il mondo ha bisogno di un percorso di rinascita interiore che si nutra di bellezza e conoscenza da consegnare al futuro, ovvero ai giovani che rappresentano il domani.

MANDALA

Non esiste disegno simbolico così universale come il mandala, catalizzatore energetico e spirituale che lega l’uomo all’universale. Dall’Africa all’Europa, tra gli Induisti e tra i Buddisti, il mandala compare in tempi diversi e in ogni cultura. Figure mandaliche si trovano nei rosoni delle chiese cattoliche, nei labirinti, nelle forme di alcuni templi ma anche nei siti etruschi e romani. Il mandala è un disegno, realizzato spesso con la sabbia, che riveste un significato spirituale e rituale. Il mandala è un medium tra l’umano e il divino, tra la condizione finita e quella infinita: è uno strumento sacro che ci aiuta a riconoscere la scintilla divina presente in ognuno di noi. E’ una finestra aperta sull’orizzonte di Dio. Non a caso la parola deriva dal sanscrito e significa letteralmente contenitore dell’essenza, cioè un contenitore circolare che ci proietta nell’essere universale. Per ricordare la caducità delle cose e la rinascita, il mandala viene “distrutto” dopo un certo periodo di tempo, spazzando via i materiali di cui è composto. All’interno dell’Istituto Campanella Sturzo di Librino, in occasione del Rito della Luce del 20, 21 e 22 dicembre, saranno realizzati numerosi mandala dagli artisti, dalle associazioni di volontariato e da migliaia di studenti delle scuole di Catania. Attraverso la costanza del bianco su bianco, colore di luce e purezza interiore, i mandala saranno emblema di una forza rinnovatrice.

IL PERCORSO FORMATIVO

I mandala realizzati dagli studenti sono il frutto di un percorso formativo sviluppato dalla Fondazione Fiumara d’Arte in sinergia con gli insegnanti delle scuole del territorio. Nella prima fase del progetto è stato richiesto agli studenti di reperire materiali utili alla creazione dei mandala: farine, riso, sale,  polistirolo, pigne, tappi di sughero, rami secchi, tessuti e pezzi di specchio, che gli stessi ragazzi hanno provveduto, dove necessario, a dipingere di bianco. Nella seconda fase del progetto gli studenti sono stati coinvolti nella creazione dei bozzetti, linee guida per la realizzazione pratica dei mandala. Disegnare un mandala non richiede talenti artistici o preparazioni tecniche particolari, ma coinvolge i ragazzi in un affascinante percorso di condivisione e autoconsapevolezza in cui il tracciato delle forme e la combinazione dei colori diventano rivelatori dei contenuti emotivi e spirituali che si manifestano nell’atto stesso della creazione. Il mandala è anche uno spazio  meditativo a supporto di una rinnovata disponibilità all’ascolto, per un approccio più diretto alla vita interiore. Nella creazione dei mandala gli studenti catanesi saranno protagonisti di momenti unici di condivisione spirituale, che daranno la possibilità di esplorare l’emozione e l’Universale attraverso l’arte e il lavoro di gruppo. Un viaggio iniziatico di trasformazione, capace di riportare ognuno nel proprio centro spirituale.

MUSICHE E PERFORMANCE

Sono numerosi i musicisti e i performer che, accogliendo l’invito della Fiumara d’Arte, ne hanno condiviso il pensiero e hanno deciso di prendere  parte al Rito della Luce con danze, canti celebrativi e sonorità universali, prestando la loro opera a titolo gratuito. All’evento aderiscono alcune tra le più importati realtà artistiche siciliane, che hanno sentito forte l’esigenza di preservare e consegnare alle nuove generazioni la “conoscenza”. I suoni e i movimenti ispirati all’energia della luce accompagneranno il visitatore e lo renderanno partecipe del Rito, guidandolo in una ricerca sonora e percettiva di bellezza con spirito volto “all’ascolto”.

L’ASCOLTO

In una società contemporanea in cui si perseguono gli imperativi del potere e del denaro, in cui non si ha più il tempo di ascoltare, tanto noi stessi quanto gli altri, il Rito della luce è un invito all’ascolto attivo, civile e spirituale. E’ questo che si richiede al pubblico del Rito: di condividere l’ascolto e di farlo con il cuore. Ascoltare arricchisce l’anima, la conoscenza, migliora e consolida il rapporto con l’altro. Quando l’anima è in ascolto si crea un’energia circolare, fonte di arricchimento spirituale; nasce emozione e quindi bellezza, una pienezza dell’essere che porta alla gioia. Con il Rito della Luce la condivisione dell’“ascolto” manifesta la sua anima, il “silenzio”. Nel momento in cui il pubblico si calerà nell’ascolto diventerà esso stesso opera, e quindi protagonista del Rito.

L’ARCHIVIO SOCIO – ANTROPOLOGICO DELLA CITTA’ DI CATANIA – IL MUSEO DELLA LUCE

In occasione del Rito della Luce sarà presentato l’Archivio socio-antropologico della città di Catania, frutto del lavoro svolto negli ultimi due anni dalla Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti nel quartiere Librino, a Catania. L’Archivio scaturisce da un progetto che ha coinvolto trenta giovani fotografi siciliani e alcuni grandi maestri della fotografia internazionale nella creazione di laboratori didattici nelle scuole, oltre 50 tra quelle di Librino e quelle di Catania città, alle quali è stato affidato il tema della Costituzione. Gli studenti, insieme ai fotografi e al personale docente, hanno dovuto interpretare e tradurre in immagini un articolo della Costituzione scelto da loro stessi. Nel progetto sono state coinvolte le famiglie di 100 bambini di Librino che hanno raccontato la storia della loro vita per immagini, e anche 20 associazioni di volontariato della città, che sono state descritte attraverso il linguaggio fotografico dai bambini delle scuole,  i quali ne hanno catturato lo spirito, la vita e l’anima. La Fondazione ha scelto di coinvolgere il mondo dell’associazionismo e del volontariato, riconoscendo in queste realtà un anelito alla vita intesa come dono, come volontà di operare nel presente a favore di tutti; come superamento dell’individuo e del tornaconto personale.  La Fondazione ha voluto rivolgersi proprio a quegli uomini impegnati nella costruzione di una vita libera dagli imperativi del potere e del denaro, ma ricca di valori universali che rendono l’uomo partecipe della bellezza del creato. Alle scuole la Fondazione ha offerto delle esperienze che, partendo dal valore emozionale, ha portato i ragazzi a intraprendere un percorso formativo che ha come fine quello dell’autoaffermazione e della partecipazione sociale. Il  coinvolgimento delle famiglie di 100 bambini di Librino invece è stata  una scelta di identità rispetto all’origine e al racconto della storia e della vita dei bambini. La sommatoria di tutti questi scatti concorre alla realizzazione dell’Archivio socio antropologico che comprende i volti di oltre trentamila persone. Si tratta degli abitanti di Librino e di Catania in generale, che hanno condiviso  questo percorso per un’idea comune di bellezza, intesa come concezione e conoscenza che pervade la vita di ogni essere vivente. E’ nelle intenzioni dalla Fondazione Fiumara d’Arte donare l’Archivio socio antropologico alla Sovrintendenza ai Beni culturali di Catania, con l’intento e la speranza che possa essere sottoposto a vincolo e tutela quale bene immateriale, affinché possa essere protetto e condiviso dalla città.  Le immagini dell’archivio saranno al centro di un progetto multimediale che interesserà Librino, luogo prescelto per la nascita del primo Museo della Luce e della poesia open air, che prevede l’installazione di opere fotografiche e gigantografie nonché la proiezione, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, degli scatti dell’Archivio, affinché tutti ne  possano usufruire. Quello della Fiumara d’Arte è un progetto pilota replicabile su larga scala che ha inevitabilmente carattere universale: perché la luce della conoscenza è universale e inarrestabile, è l’acqua con la quale si bagna il flusso della vita.